Aveva 22 anni Yuri Bernardi quando, il 31 gennaio del 2006, è scomparso in seguito alle terribili ferite riportate in un incidente stradale. Se n’è andato così. Crudelmente. All’improvviso. Con una vita ancora tutta da vivere. Aveva mille interessi Yuri, sempre entusiasta della vita e deciso a vivere appieno tutte le possibilità che offriva. Un bravo ragazzo. Iscritto all’università, alla Facoltà di Scienze Motorie: voleva specializzarsi in riabilitazione per aiutare gli atleti colpiti da infortunio a rimettersi in piedi. Atleti come lui. Campione europeo di pattinaggio specialità coppia danza insieme alla sorella Alice. Un oro importante conquistato nel 2005 al campionato continentale della categoria Senior che con tutta probabilità avrebbe aperto ai giovani campioni la porta del Campionato del Mondo.
YURI… UNA VITA CHE CONTINUA
Un futuro che si è spezzato mentre Yuri, con il suo scooter, consegnava pizze a domicilio, un’occupazione che gli permetteva di non pesare troppo sulla famiglia. Una famiglia che ha saputo essere forte e che ha preso la decisione di donare gli organi del figlio perché quanto di buono era in Yuri servisse ad altre persone. Con quanto raccolto al funerale poi, oltre a un’importante donazione all’ANT, la famiglia Bernardi ha adottato a distanza due bimbi boliviani del villaggio di Hardeman che portano il nome di Yuri e Alice.
A un anno dalla scomparsa, per ricordarlo, è stato organizzato un grande evento di pattinaggio dal titolo “Yuri…una vita che continua - Concerto su otto ruote” il cui ricavato è stato interamente devoluto a sostegno del “Progetto Bolivia – Operazione mattone su mattone” che ha l’obiettivo di sostituire le capanne in cui vivono le famiglie boliviane con case di mattoni.
(per leggere la versione integrale dell’articolo vedi la rivista DOPPIO AXEL nella sezione rassegna stampa)
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